Maggio 2011

Il giorno 9 Maggio, 2011 la nostra Associazione, in collaborazione con:
l’Associazione dei Giuliani nel Mondo di Trieste,
ha presentato presso il Liceo D E M O C R I T O  di Casalpalocco  (Roma) la  mostra:
 

Con le nostre radici nel nuovo millennio

 

La mostra,  già  presentata nel mese di marzo 2009 in Parlamento, e successivamente esposta  presso la sede Romana della Regione Friuli Venezia Giulia e al Quartiere Giuliano Dalmata, approda ora presso il Liceo romano che ha visto i propri studenti , nel mese di febbraio di quest’anno,  protagonisti di un istruttivo viaggio in Friuli Venezia Giulia nei luoghi che ricordano la Grande Guerra (Redipuglia e Aquileia) nonché la Foiba di Basovizza e la Risiera di San Sabba.
La mattinata si è aperta con la visione di un interessante video, prodotto dai ragazzi stessi, che racconta i luoghi e le forti emozioni vissute dagli studenti durante le visite ai luoghi di tanta sofferenza.
La mattinata è proseguita con l’intervento della Sig.ra Preside, Prof. Paola Bisegna, che ha spiegato come i docenti hanno coninvorto i ragazzi in un progetto educativo storico-geografico relativo ai luoghi visitati.
L’intervento della Dottoressa Mariastella Malafronte, presente alla manifestazione in rappresentanza della Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste, ha illustrato ai presenti i significati e la storia della mostra.
Significativo, anche, il toccante racconto del nostro Vicepresidente, dott. Marcello Forti, che  ha parlato della dolorosa fine di suo padre che è stato torturato e infoibato.
Il Presidente Sancin nel  portatare il saluto del Presidente Renzo Tondo, della Regione FVG, ha spiegato le caratteristiche della  emigrazione giuliana, diversa da tutte le altre perché diverse sono state le motivazioni dell’esodo.
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La Dottoressa Mariastella Malafronte ci ha mandato un  commento sulla sua partecipazione:

Il liceo scientifico e classico Democrito è un parallelepipedo di cemento nobilitato dai grandi spazi esterni e dalla collocazione nell’elegante quiete verde di Casalpalocco, borgo chic di Rroma.
Mattina intensa di parole ma anche di emozioni. i ragazzi, studenti delle ultime classi del liceo, prima della presentazione della mostra hanno proiettato un filmato realizzato durante il loro recente viaggio tra
Redipuglia, Aquileia e Trieste, tra i ricordi della prima guerra mondiale, la risiera, le foibe e le testimonianze dell’esodo istriano ma anche  molti giovani sorrisi di ragazzi in gita. Un film montato con grande capacità
tecnica e molta “partecipazione”, con una canzone malinconica di Sergio Endrigo che accompagnava le immagini, citazioni colte e particolari colti con occhio attento.  Il filmato lo hanno introdotto con proprietà di linguaggio e di cuore.
Ragazzi straordinari. attenti, curiosi, preparati, sorridenti. Ed è stato facile con una platea così parlare della mostra. lo ha fatto, introdotto dalla preside del Democrito, il presidente Sancin che ne ha raccontato la genesi e il lungo viaggio cominciato da Roma due anni fa attraverso i paesi dell’emigrazione giuliana. Un’insegnante del Democrito ha portato la sua testimonianza di figlia di esule cresciuta nel villaggio
giuliano-dalmato di Roma , in un’atmosfera strana fatta di amore per l’Italia, di grandi silenzi, forse di uno strano, triste, pudore, per il destino di esule.
Un ricordo del Dott. Forti, vicepresidente dell’associazione, raccontato con delicatezza e strazio, quello del padre medico, amatissimo dai cantierini comunisti, infoibato solo perchè fratello di fascisti, ha contribuito a dare nomi e volti alle pagine della storia.
Io ho ricordato come quella raccontata dalla mostra sia stata un’emigrazione profondamente diversa da quella degli italiani di Ellis Island. Un’emigrazione dovuta a fatti storici e non economici, figlia della “pulizia etnica”, dell’incertezza del futuro e di una storia che ha seguito percorsi diversi da quella del resto e l’Italia.
A completare la presentazione una interessante parte realizzata dall’insegnante di scienze (l’ex bambina del villaggio Giuliano-Dalmata) sulla natura geologica delle foibe.
Un breve ma interessante dibattito ha concluso la presentazione cui è seguita una visita degli studenti alla mostra.
Questa tappa della mostra in una struttura scolastica è stato un simbolico incontro tra passato e futuro. un modo di raccontare la storia con le immagini, con i nomi, le storie, le lacrime delle persone che quella storia l’hanno fatta, subita, cambiata.

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