Dicembre 2013

16 dicembre

Vari Soci della nostra Associazione hanno partecipato presso la sede della Regione Friuli Venezia Giulia in Roma, Piazza Colonna, 355 alla presentazione della mostra dedicata all’emigrazione friulana che è stata presentata e curata dal Direttore dell’ERAPLE Dr. Cesare Costantini.

Significativi i discorsi sia del Dr. Costantini, del Dr. Adriano Degano che della Presidente della Regione FVG Debora Serracchiani.

 

La Regione FVG ha emesso per l’avvenimento questo comunicato stampa:

EMIGRAZIONE: SERRACCHIANI, INAUGURATA LA MOSTRA “IN VIAGGIO” A ROMA 20.12.2013 14:43

Trieste, 20 dic – La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha inaugurato nei giorni scorsi a Roma, nella sede della Regione, la mostra fotografica itinerante “In Viaggio”. Nata su iniziativa dell’ERAPLE FVG, Ente regionale ACLI per i Problemi dei Lavoratori Emigrati che opera a favore dei corregionali all’estero, la rassegna (coordinata dal direttore Cesare Costantini) rientra nell’ambito del progetto AMMER-Archivio Multimediale della Memoria dell’Emigrazione Regionale, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e gestito dal servizio regionale Corregionali all’Estero e Lingue minoritarie e dal Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, in collaborazione con il dipartimento di Scienze umane dell’Università di Udine. Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, il primo consigliere dell’Ambasciata di Russia Yury Kamenkov, l’esperto sui Balcani dell’Ufficio diplomatico della Presidenza del Consiglio dei Ministri Eduart Biasizzo, il presidente della Banca di Cividale Lorenzo Pelizzo, gli onorevoli Dall’Osso, Mucci, Prodani, Rizzetto e Rostellato, il presidente del “Fogolar Furlan” di Roma Adriano Degano ed il Presidente dell’Associazione Triestini e Goriziani a Roma Roberto Sancin. ARC/RM 


 

 

20 dicembre

La “tradizionale” serata di Natale si è tenuta presso l’Hotel dei Congressi (zona EUR) il giorno 20 dicembre 2013.

Dopo i saluti deI presidente Sancin il Maestro Lupi ha eseguito una serie di successi internazionali e di canzoni italiane degli anni 60/70, al quale ha fatto seguito la proiezione di due interessanti filmati della Dott.ssa Viviana Facchinetti dal titolo “Trieste che continua” e “Terra Giuliana“. 

Per iI gran finale la platea, con spirito goliardico,  ha accompagnato il Maestro Lupi in una divertente e allegra carrellata di canzoni della tradizione triestina. 

La serata è proseguita con la cena e si è conclusa con il  brindisi finale.

 Il Giornale diocesano di Trieste  “Vita nuova” ci ha dedicato dello spazio. Quì di seguito l’articolo che ci riguarda:

 

Successo romano di Umberto Lupi

“Successo romano di Umberto Lupi, applaudito protagonista di una serata musicale voluta dall’Associazione Triestini e Goriziani della capitale” 

Divenuta ormai atteso appuntamento, si è rinnovata la scorsa settimana, nella suggestività del periodo decembrino, l’attesa tradizione dell’incontro musicale di Umberto Lupi con l’Associazione Triestini e Goriziani di Roma. Una tradizione dal sapore natalizio, sullo sfondo dell’appuntamento di convivio per lo scambio degli auguri, in un festoso ritrovarsi di aderenti e simpatizzanti del sodalizio giuliano della capitale.  Non solo di radici giuliane, gli spettatori presenti nel salone dell’Hotel dei Congressi all’EUR. Tutti residenti a Roma, ma con origini un po’ di tutte le regioni d’Italia, sono stati letteralmente conquistati dal variegato contenuto del programma proposto dal pianista cantautore. Aperta la serata con “Roma nun fa’ la stupida stasera”, quale omaggio musicale alla città ospite, Lupi, da collaudato prestigiatore del pentagramma, ha continuato con una quanto mai apprezzata antologia musicale di proposte sapientemente miscelate: dall’ampio repertorio internazionale della sua lunga carriera di interprete di piano bar alle indimenticabili hits degli anni 60, dagli intramontabili successi della canzone napoletana alle più popolari ed amate strofe della tradizione triestina, arrivando all’esecuzione del brano, da lui composto in questi giorni e di particolare impatto emotivo: “Terra Giuliana”, di cui a parte si pubblica il testo. A corredare il brano è stato quindi proiettato il cortometraggio che lo riporta come colonna sonora, con significative immagini, recenti e di repertorio, attinenti l’esodo e la Trieste di ieri e di oggi. Chi scrive deve confessare di averne curato la realizzazione. E’ seguita un’altra videoproiezione, realizzata dalla F.R. Video per l’Associazione Culturale El Campanon (e riconfessiamolo, ancora curata da chi scrive), dal titolo “Trieste che continua”, in cui si avvicendano interviste di concittadini, residenti un po’ ovunque oltreoceano, al sogno realizzato di personaggi famosi di poter rientrare nella città natale, come nel caso di Lelio Luttazzi o della famosa mezzo soprano Nicoletta Curiel. O ancora, al desiderio di poter conoscere il luoghi che affascinarono Massimiliano d’Asburgo, raccontato dal pronipote arciduca Markus d’Asburgo Lorena.

Musiche originali del videodoc, sempre composte da Umberto Lupi. Superata la generale commozione suscitata dai video, il cantante ha riportato alla platea l’allegra nostalgia dell’aria di casa, con una carrellata di canzoni triestine. La richiestissima “Marinaresca” – praticamente la canzone in cui ovunque Trieste si identifica – è stata la speciale dedica conclusiva alla signora Clemente, moglie del presidente onorario dell’Associazione, Aldo Clemente, triestino d.o.c. e vivace “ragazzo” di 93 anni, a Roma dal 1947. Entusiastico il coinvolgimento del parterre, che ha partecipato con spontanei accompagnamenti ritmici e vocali, sottolineando con calorose attestazioni l’apprezzamento per la serata. Una serata riuscita, che ha premiato l’impegno organizzativo del presidente Roberto Sancin e delle sue preziose collaboratrici.

 

 B U O N   N A T A L E   A  T U T T I

Cartoline Natale


Cari Soci,

come voi tutti sapete, la nostra Associazione pubblica periodicamente un suo bollettino. Per quello che sarà pubblicato prossimamente Il Direttore ci ha inviato questo messaggio augurale:

Natale 2013

 

Bianco, fondente e al latte. Tre strati di diverso colore, identica promessa epicurea, amorevolmente circondata da invitanti piramidi di panna. Sto per affondare il cucchiaino in suddetta delizia, quando squilla il telefonino. Dove l’ho messo? Cerco. Squilla. Non lo trovo. Squilla. Mi passo in rassegna tipo perquisizione della polizia all’aeroporto quando il metal detector si ostina a suonare, malgrado abbiamo già tolto la cinta, le scarpe e qualunque cosa sia vagamente imparentata con il metallo.   Squilla ancora. Mentre mi agito per cercare nella borsa – ormai mezzo bar mi sta guardando – et voilà, effetto catapulta: carambola del cucchiaino e ciuffo di panna che, con un carpiato di tutto rispetto, mi centra i pantaloni nuovi. Almeno, finalmente, rispondo. Telefonata di lavoro. Mia madre e mio padre, garbatamente, evitano di far finta di non conoscermi. D’altronde, essendo seduti allo stesso tavolino, non potrebbero fare diversamente. Finisco la conversazione telefonica e finalmente torno a loro e alla mia mousse al cioccolato triplo. E’ in questo momento che mia madre mi fa notare come tutti o quasi, in quel momento, siano al telefonino. Il barista, la cassiera, un cliente o due. Chi non parla è lì che scorre col dito sullo schermo del cellulare, con sguardo assorto. Mia madre continua sul filosofico: “Com’è cambiata la comunicazione in una manciata di anni…!”. Ascolto il suo discettare illuminato e comincio a chiedermi, visto che il Natale è alle porte, se l’avanzata tecnologica abbia cambiato anche il nostro modo di stare insieme. I giochi in famiglia ad esempio. Per tradizione regina delle feste è la tombola. Negli anni Ottanta era con le cartelle in plastica, con le finestrella da calare come palpebre, e i numeri beige bordati di rosso. Ma chi è già negli “anta” ricorderà quella dei nonni, con cartelle di carta da coprire con i fagioli e sacchetto rigorosamente in tela, come quello in cui si conservava la farina. I numeri di legno. E poi le carte, mercante in fiera, ramino e via dicendo. Ma adesso le cose come stanno? A questo punto, perché non verificare proprio con l’aiuto della tecnologia? Rapido tam tam con una tribù telematica di conoscenti e sconosciuti… Ed ecco il risultato. “Certo che giochiamo! – ci dice il papà di un dodicenne del torinese – Magari coi giochi appena regalati, dato che per abitudine tra i regali sotto l’albero c’è sempre qualche gioco da tavolo”. Qualcuno invece fa scelte più atletiche. Ecco cosa racconta la mamma di un teenager: “A Natale abbiamo sempre organizzato giochi di ‘movimento’ tipo tirare palline per buttare giù birilli, mini tornei di ping pong (basta mettere sul tavolo da cucina una rete… nel megashop svedese che tutti conosciamo ne vendono a pochi euro), bowling, tiro al bersaglio”. A volte poi sono i più piccoli a sorprenderci: “Un anno Gaia e Matteo – racconta mamma Caterina – hanno organizzato un piccolo spettacolo circense di solidarietà esibendosi davanti a nonni e amici per mandare il ricavato a Medici senza frontiere”. La cara vecchia tombola comunque resiste . “Noi di solito giochiamo a tombola o a 7 e mezzo” ci dice Loredana di Roma. La sua casa a Natale si riempie di bambini. I due figli, Simone e Giulia, e poi cuginetti, amici e parenti. I giochi classici insomma resistono, magari rivisitati elettronicamente, come ci racconta via internet una mamma di Perugia: “Per rallegrare la solita tombola (che a volte risulta noiosa) abbiamo usato l’applicazione in digitale. Si chiama “I Tombola”. La nostra tavoletta Ipad sorteggiava i numeri e ce ne spiegava il significato secondo la cabala napoletana!”. Nello specifico, sul web si trovano centinaia di combinazioni ludiche. Un esempio tra tutti, “Santa Klaus in trouble”, ovvero “Babbo Natale nei guai”. Il gioco è la traduzione elettronica di un sogno: metterci per una volta alla guida della slitta di Babbo Natale, fronteggiando distese di neve, camini da scalare e renne imbizzarrite. Di giochi così ce ne sono a centinaia e grazie a internet si possono sfidare avversari ai quattro angoli del globo.  E forse anche questo è un regalo dello spirito natalizio, formare, attraverso il gioco, una grande famiglia con intelletti affini e sconosciuti. Una famiglia con cui, però, sarà difficile condividere il profumo di una fetta di panettone appena tagliato o un morso di torrone al cioccolato.

 

Francesca Sancin


 

Nel corso del 2013, come del resto gli altri anni, abbiamo collaborato con enti, comuni, personalità politiche e non. Uomini e donne che ci hanno voluto inviare i loro messaggi. Eccoli.:

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L’Associazione Triestini e Goriziani in Roma, che si onora di essere intitolata al generale Licio Giorgieri, è una valida portavoce delle diverse attività umane, sociali ed economiche che uniscono le nostre due città al confine orientale d’Italia con la Capitale.

Il compito di governare il Friuli Venezia Giulia è molto impegnativo, soprattutto in tempi difficili, ma offre il dono di occasioni speciali, tra cui vi è anche quella di venire a contatto con il vitale fervore del vostro ultra quarantennale sodalizio.

A Lei Signor Presidente al Direttivo e ai Soci tutti, nel confermare l’attenzione della nostra Regione al vostro meritevole lavoro, vada il mio cordiale saluto ed augurio anche in vista delle prossime festività.

 

avv. Debora Serracchiani  Presidente  Giunta  Regionale  Friuli Venezia Giulia

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Colgo volentieri l’occasione che mi viene offerta per inviare dalle pagine di questo “Bollettino” un cordiale saluto all’Associazione Triestini e Goriziani in Roma Gen. L. Giorgieri.  

Nell’esprimere un particolare apprezzamento per la pluriennale attività svolta fuori dai confini regionali e particolarmente nella Capitale per promuovere la cultura e le tradizioni giuliane, invio i migliori auguri per un brillante proseguimento e  per le imminenti festività.

 

Dott.  Gianni  Torrenti Assessore alla cultura, sport e solidarietà

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Cari Amici,

rafforzare in modo concreto il legame esistente tra chi, come voi, risiede lontano da Gorizia e chi invece continua ad operare entro i confini della nostra città costituisce un passo importante verso una maggiore e più consapevole conoscenza della nostra storia comune, la quale, in modo inevitabile e indissolubile, affonda le sue radici nella terra goriziana.         Gorizia vi ha visti nascere e crescere (o ha visto nascere e crescere i vostri padri); vi ha accompagnati nelle prime esperienze di vita; è stata testimone della vostra partenza, anche molti anni fa, e della speranza di trovare un futuro migliore per voi stessi e per i vostri figli; e, nonostante i tanti chilometri che vi separano da lei, continua a portarvi nel cuore con immutato amore… perché Gorizia è, a tutti gli effetti, la vostra città. E lo sarà sempre!
Voi avete fatto (e fate) molto per Gorizia: siete una risorsa fondamentale e irrinunciabile, in quanto grazie alla vostra professionalità, al vostro intelletto e alla vostra creatività, “esportate” ogni giorno le bellezze e la cultura di queste nostre meravigliose terre.
In questo contesto, l’attività dell’Associazione dei Triestini e Goriziani in Roma si pone come uno strumento necessario a mantenere sempre vivo il rapporto che ci lega, che ci porta a condividere ricordi e affetti, che ci fa sentire vicini e che ci rende custodi di tradizioni uniche e preziose. Grazie, quindi, a quanti si impegnano ogni giorno per fare in modo che, con il passare del tempo, tutto ciò che ci unisce non divenga facile preda della lontananza e dell’oblio, ma si rafforzi e funga da stimolo per utili e concrete forme di collaborazione.
Auspicando che possiate tornare presto a Gorizia (che è pronta ad accogliervi a braccia aperte), per scoprire e gustare le tante novità che, in questi ultimi anni, l’hanno resa ancora più bella e accogliente, vi abbraccio a nome di tutta la città e auguro a voi e ai vostri cari un sereno Natale e un Anno Nuovo ricco di tante soddisfazioni.

       
 IL SINDACO
Ettore Romoli

 

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MESSAGGIO augurale per l’Associazione dei Triestini e Goriziani di Roma

 

In occasione delle prossime Festività desidero rivolgere, a nome mio personale e dell’Associazione che ho l’onore di presiedere, a tutte le Amiche ed Amici dell’Associazione dei Triestini e Goriziani di Roma, gli auguri più sentiti di un Buon Natale e di un sereno Anno Nuovo.

Gli auguri sono accompagnati da solidi sentimenti di amicizia e di stima, che si sono sempre più consolidati in questi anni,  a livello istituzionale, associativo ed umano.

Questa amicizia sta a dimostrare chiaramente che il nord, il centro ed il sud della nostra bella Italia, sono più vicini di quanto si creda, se ad unirli vi sono valori e sentimenti comuni.

Il nostro Paese, la nostra Patria è frutto dell’impegno e del sacrificio di tante persone che hanno creduto nell’Unità : noi dobbiamo consolidare e non disgregare questo grande patrimonio!

Anche le grandi difficoltà che in questo momento viviamo in Italia, potranno essere più facilmente superate, se la solidarietà e la collaborazione prevarranno sugli egoismi e sulle divisioni.

Penso che il bel rapporto instaurato tra le nostre Associazioni possa  crescere ancora, con nuove iniziative, nell’anno 2014 ormai prossimo e quindi con questo auspicio, rinnovo a tutti Voi i miei più fraterni ed affettuosi auguri.

Franco Antoci

Presidente Associazione Ragusani nel Mondo

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UNA LINEA CHE UNISCE IL NORD AL SUD, PASSANDO PER IL CENTRO!

Un anno ricco di soddisfazioni e di nuove prospettive di interscambio socio-culturale fra l’Ass. dei Triestini e Goriziani di Roma e l’Associazione di Ragusani nel Mondo, che ha visto consolidare i rapporti di amicizia fra le due realtà e rafforzare   il ponte fra Ragusa e Trieste, con un pilone che ben saldo  a metà lo sorregge  nella capitale.

La rinnovata presenza dell’amico Roberto Sancin alla XIX edizione del Premio Ragusani nel Mondo, il suo validissimo supporto organizzativo, il bel canto nell’ambito nello stesso evento del  tenore triestino Andrea Binetti , accompagnato dalla soprano Consuelo Gilardoni, il saluto augurale delle autorità triestine,  la mia partecipazione alla Barcolana ed alle collegate attività istituzionali insieme con una Vostra delegazione, in rappresentanza dell’Associazione che ho l’onore di dirigere, decine di scambi epistolari e interlocuzioni a vario genere, proiettano l’ancor recente gemellaggio in un’orbita di pura eccellenza, dove le distanze si sublimano e si annullano in rapporti di mutua assistenza e di reciproca amicizia e fraternità.

Ho avuto il piacere di vedere molti di voi recentemente a Roma in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica di una artista friulana presso la prestigiosa sede di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia, venerdi 9 novembre, alla presenza della pres. Serracchiani, e a pelle è emersa la reciproca gioia di scambiarsi un fraterno saluto, come amici di vecchia data, con la promessa di un arrivederci a breve, magari al Sud, dalle nostre belle parti, dove il calore e l’ospitalità tipica della popolazione iblea si abbina allo splendore dei luoghi e all’eccellenza dell’enogastronomia locale.

A presto, cari amici, il 2014 dovrà essere un anno con una nuova storia nei nostri rapporti, con nuovi capitoli da riempire e nuove pagine da scrivere, per dimostrare a tutti che la cultura schiude orizzonti nuovi  fra popoli distanti geograficamente ma uniti da un comune sentire. Ed è particolarmente gratificante che  questa linea retta che unisce Trieste a Ragusa passi per la capitale, che della tessitura di questo rapporto di gemellaggio ne è stata l’artefice primaria tramite la Vostra Associazione. VV

Vi aspettiamo in Sicilia, in primavera e a Ragusa ai primi di agosto, quando celebreremo la XX Edizione del Premio Ragusani nel Mondo, una lunga saga di eccellenze che fanno onore non solo alla provincia iblea ma all’intera nazione.

Ad Maiora, Buon anno e Buon Natale a Voi tutti e alle Vostre famiglie.

Sebastiano D’Angelo  – Direttore Ass.Ragusani nel Mondo

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Ci sono delle persone che sotto il cielo chiaro della Capitale hanno nostalgia della luce argentea del nord est e che ricordano, con un sorriso, come sia camminare nella bora, che è fredda, sferzante ma è “l’aria di casa”.

Queste persone hanno un “luogo”, un punto di riferimento che è l’Associazione dei Triestini e Goriziani a Roma, nata grazie all’impegno e alla volontà del prof. Valdoni e del Cav. Di G.C. Aldo Clemente che l’ha guidata, per 40 anni, con intelligenza, energia e cuore.

L’Associazione, che dal 2007 è intitolata al gen. Giorgeri, da decenni tiene vivo, saldo e forte il filo che lega i giuliani della Capitale con le loro terre d’origine, e tra i suoi soci annovera numerose personalità che hanno dato lustro al nostro Paese e che hanno svolto un’importante ed allora insostituibile azione di sensibilizzazione e di concreto aiuto per molteplici problemi da affrontare e risolvere nella Capitale.

Ma la vostra Associazione non è soltanto un “cordone ombelicale”, ma è un importante punto di riferimento e di aggregazione che, nonostante le difficoltà di questo difficile periodo economico e sociale, continua la sua attività, modulandosi alle situazioni nuove, spesso non positive, figlie di questi tempi di crisi.

E la vitalità dell’Associazione dei Triestini e Goriziani a Roma molto deve all’entusiasmo del suo Presidente, il comm. Roberto Sancin, che si spende con grande generosità e saggezza per tener vivo, attivo e vitale questo sodalizio.

A lui, ai soci e a quanti collaborano con l’Associazione, anche per la redazione del Bollettino, che è la “voce” di un impegno antico ma sempre rinnovato,va l’ammirazione, il sostegno e la gratitudine della “casa madre” di Trieste.

 

Dario Locchi, Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo.

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Il mese di dicembre 2013 è pieno di avvenimenti. La Signorina Loredana Pagan, figlia e nipote di nostri soci storici è stata invitata dall’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste a Fiume nei giorni 13-15 dicembre per partecipare ad un incotro di giovani europei:  Ecco il suo  interessante resoconto: 

 

Fiume 13-15 Dicembre 2013

L’Europa sta crescendo. La Croazia nell’Unione Europea ed il futuro dei giovani. Il ruolo dei corregionali.

Palazzo Modello- sede della Comunità degli Italiani.

I giovani sono privi di esperienza. La prima volta all’estero completamente da soli può fare paura. Tre giorni in Croazia da trascorrere in un paese nuovo. Un nuovo uso del dialetto, fuori dell’ambito familiare. Incontrare estranei, che per la maggior parte si conoscevano già. Non sai come presentarti, cosa sia più giusto dire per dimostrare simpatia e interessare le persone “nuove” con le quali hai a che fare. Il timore di essere banali letteralmente ti attanaglia. Un pessimismo devastante quello che mi ha accompagnato a Trieste venerdì scorso alle prese con una nuova esperienza.

Poi qualcosa è cambiato. Il posto è diverso da casa, ma non poi tanto. Il dialetto triestino è familiare per via di nonna, e le persone totalmente da scoprire sono amichevoli. Trieste, di cui avevo sentito tanto parlare a casa era davanti a me, oltre la coltre di nebbia inaspettata di venerdì. Lo spostamento verso Fiume è avvenuto poco dopo e avevo già cominciato ad aprirmi, mai mi sarei aspettata tanto. Fiume ricorda Trieste in piccolo. La sala dove si sono tenuti prima il concerto, poi le conferenze il giorno successivo è incantevole. Gli alti soffitti decorati emanano un’atmosfera accogliente. In genere si pensa a questi eventi come a noiose giornate passate ad ascoltare adulti per ore. I discorsi riusciranno mai a catturare realmente la tua attenzione? Sarà stata la prima volta, l’allegria nell’avere la possibilità di conoscere persone tanto uniche, ma si è rivelato l’opposto. Il modo in cui la giornata era stata impostata ha lasciato spazio a quello che noi “giovani” realmente pensiamo, alle cose che ci succedono, alle possibilità che avremo. Si sono rapidamente susseguiti gli interventi: del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, Predrag Sustar, che ha parlato delle ampie possibilità fornite agli studenti dal progetto ERASMUS; è stata poi la volta di Cesare Costantini Direttore dell’ERAPLE (Ente Regionale A.C.L.I. peri i Problemi dei Lavoratori Emigrati del Friuli-Venezia –Giulia). Quindi l’Architetto Alessandro Verona, che ha presentato il video “Domestiche rivoluzioni-Mobili, oggetti ed emozioni quotidiane 1953-2013. Un “collage” di spezzoni di pubblicità, film e canzoni, relativo agli ultimi sessant’anni. I lavori della mattinata sono stati chiusi da Michele Ottati con un video illustrativo delle bellezze del Friuli Venezia Giulia.

Dopo aver ascoltato gli “adulti” parlare durante la mattinata, nel pomeriggio è venuto il nostro turno. Il momento di dire, contestare e spiegare le nostre soluzioni in compagnia dei giornalisti Franco Fornasaro, Ezio Giuricin, l’assessore regionale alla cultura, sport e solidarietà Gianni Torrenti ed Emilio Fatovic, rettore del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma con il coordinamento di Lucio Pellegrino. Il tutto, condito con qualche piccola contestazione, è stato formativo.

L’obiettivo dell’evento era il contatto tra corregionali di diverse generazioni e il risultato è stato conseguito in pieno. E’ stata questa senza dubbio la parte migliore dell’incontro, come ammesso da tutti noi alla fine dei tre giorni; si sono messi a confronto gli adulti, con le loro storie da raccontare ed i giovani, alcuni con  futuri già scelti e avviati nel mondo del lavoro, ed altri che come me, nutrono profonde speranze nell’avvenire, con i loro sogni, e quel poco di voglia di divertirsi che non guasta mai.

Protagonisti siamo stati noi giovani.

E’ stato bello il coinvolgimento generale indipendentemente dall’area di provenienza. Ad eccezione del mio caso, terrorizzata anche dal microfono dal quale sono letteralmente scappata via dopo una veloce presentazione, la maggior parte di noi ha espresso le sue idee in completa libertà e quello che colpisce è che le aspirazioni sono le stesse. In conclusione, un ringraziamento speciale va a chi mi ha consentito di partecipare e di crescere, arricchendo il mio bagaglio personale con cose nuove. Un grazie alla città di Fiume, che con i suoi colori, con il “linguaggio universale” della musica interpretata da artisti di talento, mi ha dato un pezzetto di mio nonno che, nato lì nel 1930, non ho mai avuto la possibilità di conoscere e che sono riuscita per quelle poche ore a sentire vicino. Non potrei essere più contenta e soddisfatta, speranzosa per l’avvenire e grata ancora una volta per gentilezza, la premura e la disponibilità con cui sono stata accolta come in una nuova famiglia.

Loredana Pagan –  Giuliani nel Mondo

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